1024 sfumature di rosso, di verde e di blu che lo scanner fotografa per ricavare alla fine, mediante successiva selezione, 256 sfumature corrette per ciascuno dei tre colori le quali poi si combinano in 16 milioni di tinte diverse.
Una tecnica di scansione utilizzata negli scanner elettronici per fotografie e diapositive dove invece di campionare solo 8 bit per ciascuno dei tre canali primari, rosso, verde e blu (RGB), se ne campionano 10, per un totale di 30 bit invece dei 24 bit necessari per elaborare lÆimmagine su computer. I bit aggiuntivi servono come riempitivo per garantire che ciascun colore abbia tutte le 256 tonalità previste (8 bit) e che non ci siano tonalità rimaste vuote per errore nel campionamento. Poiché il campionamento digitale legge il valore di luce che arriva al sensore dello scanner e lo approssima al valore di tonalità più vicino, succede che due valori diversi, ma vicini, diventino lo stesso valore in uscita eliminando valori tonali che invece sono presenti nellÆoriginale. Aumentando il numero di bit aumenta anche la probabilità che tutte le 256 "caselle" vengano riempite da almeno un bit, producendo unÆimmagine più vicina allÆoriginale. La conversione da 30 bit a 24 bit (mediante la
quale si riempiono le caselle vuote) viene eseguita dal software dello scanner oppure dal software di fotoritocco. Gli scanner più moderni si spingono ben oltre i 30 bit e il limite consentito dagli attuali sistemi di fotoritocco è 48 bit.
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